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La spigola, chiamata anche branzino, è conosciuta dai pescatori di tutti i mari come la Regina cioè come “pezzo pregiato” di ogni carnet dei sogni. Proprio come il pesce serra, con il quale ormai la spigola condivide l’habitat, è uno dei principali predatori del sottocosta/sottoriva, insidiabili sia da terra che da barca, pescando con quasi tutte le tecniche “inshore” rivolte ai pesci di taglia medio/grande. A tal proposito su alcuni forum di pesca sportiva si è dibattuto della possibilità di insidiare le spigole i pesci serra con le stesse tecniche ed attrezzature, secondo la mia esperienza, imbattersi in entrambe le due specie in una stessa pescata, nello stesso spot portuale, è un’eventualità che può accadere, ma che comunque, la stagionalità delle due pesche (spigola inverno/ serra in estate), almeno qui in Abruzzo, rende assai rara.

 

Alla pesca delle spigole a spinning in mare, quindi, conviene dedicare una combo specifica pensata per l’ambiente marino in cui la vogliamo insidiare e, di conseguenza, con un’azione adatta alle esche che useremo più spesso. Tanto per cominciare si tratta di una pesca invernale, in quanto, dalle nostre parti nel medio Adriatico, la stagione fredda è il periodo migliore per pescare le spigole a spinning. La Regina approfitta delle calme invernali per avvicinarsi al sottocosta dove trova facilmente i vari ripassi di cefali anche nelle acque poco profonde della riva. In questi casi, con abbondanza di pesce foraggio, per di più con acqua fondamentalmente chiara e calma, non è facile ingannarle. E’ preferibile pescare in porto di notte, nei picchi di alta marea (quando coincidono) usando un approccio più light possibile, ma senza esagerare! Ricordate che la spigola da 5 kg è sempre dietro l’angolo e ne ho viste tante infilarsi tra scogli, corde, impedimenti vari, staccando il terminale.

 

Il set up giusto per pescare la spigola a spinning in ambienti portuali è un trecciato 8 capi pe 1 collegato ad un  terminale in fluorocarbon dello 0,25/0,30  e ad una gomma di una decina di centimetri armata con la testina piombata di 3,5/5  grammi (in alternativa un Black Minnow o altre gomme similari, non troppo appesantite, per poter fluttuare più tempo possibile senza affondare). Nei porti, specialmente nelle zone dove sono presenti gli scogli, le spigole possono abboccare anche minnow e jerk, purché vengano mossi più lentamente e con numerose pause.

 

Quando le acque tenderanno a scaldarsi un po’ e anche gli strati superficiali saranno meno freddi, si potrà tentare la regina anche a galla, usando esche topwater come i walking the dog, alcuni dei quali, stando a quello che si vede in giro sul web, sembrerebbero micidiali.

 

Tuttavia, secondo il mio parere, nella stagione fredda è consigliabile una pesca più lenta e più vicina al fondo, con le gomme o con qualche minnow sinking o suspending. Pescando lentamente tra gli anfratti naturali o i manufatti umani come dighe, scogli, moli e tutto ciò che può costituire un nascondiglio per un predatore attendista come la spigola (e c’è sempre da considerare l’alto rischio di incagliare).

Giuseppe Palmieri

Giornalista e pescatore sportivo (e viceversa) Pesco per passione, scrivo per tutto il resto.

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