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Descrizione
Il lago di Talvacchia è un bacino artificiale di forma allungata e dimensione abbastanza grande, nato dalla sbarramento del corso del fiume Castellano dovuta al progetto dell’ Enel, che consisteva nel creare un sito per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica.
Il nostro itinerario si estende all’interno della selvaggia e freddaValle Castellana su di un’area di o,5 km quadrati, ad una altitudine di poco più di 500 metri sul livello del mare.
La profondità, qui come in nessun altro posto, merita un discorso a parte perché può variare radicalmente da periodo a periodo.
Un pescatore non del luogo potrebbe facilmente stupirsi del fatto che le acque del lago di Talvacchia, nei momenti di pieno invaso possono raggiungere profondità di ben 65-70 metri, numeri a dir poco inimmaginabili visto il perimetro del bacino; questo e’ dovuto al fatto che la vallata in cui e’ stato formato il lago ha pendici sommerse che scendono quasi verticalmente verso il basso.
Ma non e’ tutto: in alcuni periodi, invece, ci sono fortissimi dislivelli e il lago potrebbe presentarsi quasi svuotato, offrendovi un paesaggio totalmente differente, come ad esempio in estate nei periodi di forte siccità o quando viene aperta la diga.
In ultimo è opportuno dire che, si, alcune zone digradano piano piano verso il fondo, con poca pendenza, mentre gran parte delle sponde scende in maniera molto ripida e non è il massimo per l’azione di pesca.
In inverno il lago può essere ghiacciato in molti tratti, a causa del clima caratterizzato da un freddo terribile.
Le acque sono molto limpide ed il paesaggio è gradevole; le sponde sono abbastanza agibili e percorribili a piedi, anche se non consentono il transito di tutto il perimetro; in alcuni periodi possono presentarsi totalmente spoglie, in estate ci può essere un po’ d’erba, sono comunque per lo più rocciose o di terra, non c’è ghiaia.
Una curiosità di questo itinerario è che nei momenti di massima siccità si possano vedere sul fondo del lago i ruderi di antiche costruzioni di epoche passate.
Licenze e Permessi
Il lago di Talvacchia fa praticamente da confine fra la provincia di Teramo e di Ascoli Piceno, per questo motivo e’ sottoposto ad una particolare regolamentazione: nella sponda abruzzese, quella a sud, e’ sufficiente la classica licenza tipo “B” , mentre nella sponda nord, sotto la provincia di Ascoli, occorre anche il tesserino di pesca nelle acque interne della regione marche.
Specie Ittiche
In questo lago il pesce non manca. Tra i ciprinidi, che sono la specie più presente, troviamo carpe comuni e carpe a specchi, con esemplari di grosse dimensioni, sebbene la maggior parte siano di taglia media. I cavedani sono molto diffusi, con grossi esemplari sparsi in tutto il lago, mentre i branchi di piccoli cavedani si radunano nelle anse e nei bassi fondali.
Al momento, non ci sono carassi. Tra i predatori, troviamo lucci e persici reali. I lucci di solito pesano circa un chilo, ma si sono visti esemplari di 7-8 kg o più in passato. I persici reali sono diffusi in maniera simile ai cavedani.
Altri ciprinidi presenti sono le scardole, insieme a qualche tinca e qualche trota, sebbene non numerose, ma di buona taglia.
Tecniche di pesca
Le migliori condizioni di pesca si hanno quando l’acqua non è a livelli troppo alti, poiché l’ambiente diventa meno dispersivo e l’azione di pesca più facile. È importante considerare il tipo di fondale: le sponde pianeggianti offrono più pesci, ma di taglia minore, mentre le sponde ripide, sebbene più difficili da gestire, possono portare a catture di grosse dimensioni.
Il carpfishing è particolarmente indicato, soprattutto se accompagnato da una buona pasturazione. Se si pesca con canna bolognese a galleggiante, i pesci vanno cercati non troppo lontano dalla riva, sondando il fondo. Con pastura e lenze sottili, si possono avvicinare cavedani, persici reali, scardole e tinche, utilizzando esche come bigattini, mais e lombrichi.
Lo spinning è ottimo per lucci, persici reali e cavedani, usando attrezzature proporzionate. Bene anche gli ondulanti di medie-grandi dimensioni e le esche di gomma, particolarmente versatili per adattarsi al fondale. Buoni risultati si ottengono anche con grossi minnow.
Se le sponde sono troppo ripide, è meglio spostarsi in cerca di una postazione più comoda e usare esche da fondo piuttosto che da superficie o mezz’acqua. Se il lago è a pieno invaso, i pesci tendono a stazionare sotto gli alberi sommersi, quindi attenzione agli incagli.
I Nostri Consigli
Il lago è conosciuto, frequentato ma non eccessivamente battuto, anche perché è abbastanza spazioso.
Vi raccomando attenti al freddo, davvero intenso, evitate di andare nei mesi di dicembre e gennaio, ma anche fino a maggio andate sempre molto coperti.
Dove si trova
Venendo da sud, innanzitutto dovete immettervi sulla A14, poi proseguite dritti fino all’uscita di San Benedetto. Qui seguite la rotonda fino a proseguire sul raccordo Ascoli Piceno – Porto d’Ascoli.
Percorrete la strada superando anche Ascoli e continuate così lungo la Strada Statale 4, che vi porterà verso sud.
Arrivati in località Taverna di Mezzo, girate a sinistra, superate il ponte sul fiume Tronto e poi dirigetevi di nuovo a sinistra subito dopo il ponte, imboccando una strada in salita recante indicazioni per Valle Castellana.
Questa strada dissestata, vi fara’ attraversare alcuni paesini, compreso il comune di Talvacchia, a questo punto continuate ancora un po’ ed il lago sara’ visibile, chiuso fra grosse vallate.
Il lago di Talvacchia è pescoso soltanto per chi lo conosce bene,(pesce di grossa taglia). Scegliere con occhio clinico la postazione di pesca,come pasturazione bigattini e sabbione meglio se incollati o nelle matassine.Lanciatele a poca distanza dalla riva,pescare a razzolare il fondo, è essenziale per evitare brutali e rietuti cappotti con la bolognese visto che le sponde sono ripide. Da non sottovalutare anche la corrente, che sembra non ci sia ma c’è.
in bocca al lupo.
Giorgio (vecchio pescatore locale)